23 gennaio 2008

Ricorrenze

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[Spiral Road- Brian Pike]


Gli ultimi giorni sono stati assai difficili. Tra problemi familiari e giramenti di scatole personali. Ovviamente le disgrazie non arrivano mai da sole.
In mezzo a tutte questi problemi mi sono dimenticato di “festeggiare” il compleanno di questo blog avvenuto pochi giorni fa. E’ più di un anno che questo blog è aperto e forse è arrivato il momento di pensare se ha ancora senzo che continui ad esistere. Già una volta avevo deciso di chiuderlo e poi invece ho continuato. Forse è fisiologico avere dei periodi con meno voglia o possibilità di scrivere. Vedremo, per ora lascio dei puntini di sospenzione........ diciamo che rimango ancora un pò in letargo e poi se la primavera arriverà vedremo......
Ah! Poi visto che si parlava di ricorrenze... ieri sarebbe anche stato il mio compleanno.... e come l’anno scorso pochi se ne sono ricordati...... anche questo vorrà dire qualcosa?.....
Si, direi di si.....
Grazie a chi se ne è ricordato!!!

Ci rivedremo, caro lettore mnestico, anche se ora come ora non sò dirti quando.
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17 gennaio 2008

Spossatezza

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[In a Rut- Brian Pike]




Ne uscirò mai?
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09 gennaio 2008

Sotto pelle

Esco dal letargo per postare questa cosa che avevo scritto durante il letargo. Quindi risale a qualche giorno fa ma non l'avevo postata. Poi adesso dopo un pò di rimaneggiamenti, tagli e incolli, ho deciso di postarla.



Mi ritrovo sempre qui su questo divano, con le braccia incrociate dietro la testa a fissare questo soffitto e ad immaginare luoghi bellissimi nascosti tra le venature del legno.
Non ci farò mai l'abitudine, perchè ci sono cose alle quali non ci si abitua mai nella vita.
Sono giornate strane, giornate che nascondono una profonda pesantezza, giornate nelle quali le paure hanno il sopravvento sulle certezze.

La distanza affligge, a volte distrugge, si sa.

E' il tono della mia voce che non va bene, eppure io sono sempre io.
E' difficile capire cosa passa nella testa di una persona senza poterla guardare negli occhi. Lo so.

Ma devi credermi, non ci sono mai state incertezze.

L'incoscienza, quella che qualcuno chiama coraggio, può rivelarsi una buona compagna di viaggio in certe situazioni. Sono contento di essere un incosciente, ma questo non mi permette di riscaldare le tue mani, di fartelo sentire quel calore.
Tremo al pensiero.
In realtà non ci vorrebbe poi molto, ovviamente parlo dal profondo della mia incoscienza.
Strana la vita. Lo dico sempre.

Ma ascolto l'eco dei tuoi no.

Magari sarà il Natale, questa solitudine che è tornata ad essere proprio solitudine.
Perchè quando si nuota nell'oceano, poi non si ha voglia di tornare in piscina.
La confusione. L'irrequietezza. Io posso solo sfiorarle.
Ho paura a volte di pronunciare le parole sbagliate al momento sbagliato, ho paura di stonare su questo grande palcoscenico.

Ho molte paure, ma nessun dubbio.

Fuori piove, sento le goccie sbattere sopra il vetro e non riesco a non pensare che questa vita, questo tempo, non si ferma ad aspettarci.
Mi perdo nell'idiozia dei miei labirinti, e trovo conforto in una sola lacrima.

Le altre si perdano sottopelle, lentamente, insieme al resto.