09 ottobre 2008

‘17x60’


Il 31/10/08 sara’ pubblicato con il patrocinio di Amnesty International


‘17x60’


Cd + booklet con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in occasione del 6o° anniversario della Dichiarazione.

La tracklist:
01. Ivano Fossati - Pane e coraggio
02. Subsonica - Canenero
03. Daniele Silvestri - Il mio nemico
04. Sud Sound System - Bomba innescata
05. Enzo Avitabile - Tutt’egual song ‘e ccriature
06. Gianmaria Testa - Al mercato di Porta Palazzo
07. Mariella Nava & Dionne Warwick - It’s Forever
08. Samuele Bersani - Occhiali rotti
09. Paola Turci - Rwanda
10. Giorgio Canali - Canzone della tolleranza e dell’amore universale
11. Elena Vittoria - Peacock (Premio ‘Una Canzone per Amnesty’ ed. 2008)
12. Eugenio Bennato - Canzone per Beirut
13. Max Gazze’ - Avanzo di galera
14. Modena City Ramblers - Ebano
15. Niccolo’ Fabi - Milioni di giorni
16. Antonella Ruggiero - Canzone tra le guerre
17. Jovanotti - Mani in alto

Sessanta anni fa, il 10 dicembre 1948, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: trenta articoli che riconoscono a ogni persona il diritto di vivere, la liberta’ di movimento, di pensiero, di culto, di opinione, di associazione ed espressione e che garantiscono, inoltre, il lavoro, la salute, l'istruzione, la sicurezza individuale e l'uguaglianza davanti alla legge.

Troppo pero’ e’ ancora il divario tra carta e realta’, in troppi paesi del mondo inclusa l'Italia, moltissimo il lavoro che deve essere compiuto per dare a ogni essere umano il rispetto e la dignita’ che gli sono propri. Fondazione Amnesty International, per celebrare il 60° anniversario della Dichiarazione, pubblica una raccolta, prodotta e distribuita da CNI Music, di brani firmati negli ultimi quattro anni da 17 artisti italiani di grande fama e prestigio. L’importante operazione, la prima del genere realizzata da Fondazione Amnesty International nel nostro paese, e’ fortemente voluta per diffondere il piu’ possibile la cultura dei diritti umani attraverso linguaggi ed emozioni propri della musica: fortemente comunicativi, piacevoli, leggeri ma impegnati ed efficaci.





4 commenti:

Anonimo ha detto...

Los derechos humanos son leyes tan importantes para el desarrollo integral del hombre...pero a veces el hombre se olvida que las tiene o simplemente no quiere
respetarlas.
Sólo los artistas tienen el permiso de comunicar esa necesidad que el hombre tiene de expresarsarse a través de la música, la literatura....Sin los artistas, la humanidad moriría.

CRAMPO ha detto...

Ciao Gianna! E' sempre un piacere leggere quello che scrvi!

Viviana B. ha detto...

Crampo, hai ragione, la strada verso il pieno riconoscimento ed il rispetto della dignità umana, senza distinzione di "razza", religione, colore, è ancora lunga e tortuosa...
Non so se ti sia mai capitato di leggere libri di fantascienza o di vedere film ambientati nel futuro: spessissimo si pensava al terzo millennio come un'epoca di assoluta fratellanza ed eguaglianza, molti avevano cambiato i riferimenti temporali (quindi non si parlava di tot anni dopo Cristo) per evitare di ingabbiare la propria produzione in un periodo storico preciso, tuttavia si ipotizzavano invenzioni che poi effettivamente si sono avute (ad esempio i floppy disk e le porte che si aprono automaticamente di Star Trek della prima generazione...) e l'intera umanità unita fraternamente.
Purtroppo questa è ancora utopia.

CRAMPO ha detto...

Anche il cinema e la letteratura è figlia del suo tempo. Molti film e libri di fantascenza degli anni 50 e 60 avevano questa visione positiva del futuro. Negli anni 50 c'era la rinascita dopo la guerra e negli anni 60 il cosiddetto boom economico che si pensava durasse per sempre e quindi faceva sperare in un futuro migliore.
Film e libri dagli anni 70 in poi hanno cambiato completamente prospettiva sul futuro (Blade Runner o i libri di Gibson per citarne due) perchè dagli anni 70 in poi ci siamo accorti che il progresso tecnologico che c'è stato e che tutt'ora continua non è volto al miglioramente della vita di tutti ma rimane a pannaggio di pochi, di chi se lo può permettere. E in questo modo il divario sociale che si sperava dovesso diminuire grazie alle nuove tecnologie in realtà sta aumentando sempre più.