16 aprile 2007

Qualcuno mi ha chiesto

Nell'attesa di tempi migliori in cui il carico di lavoro sia minore e mi permetta di scrivere uno dei miei fantasticosi post così richiesti e seguiti da tutti i blogger del mondo, vi copioincollo qualche spunto di riflessione.

Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ho ripensato un po' su e... Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato di meno e ascoltato di più. Non avrei rinunciato ad invitare a cena gli amici soltanto perchè il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dallo sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso, in un giorno d'estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perchè avevo appena fatta la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L'avrei consumata io, a forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d'erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro quasi che, mancando io dall'ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non vedere l'ora che finissero i nove mesi di gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la stupenda cosa che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: "Su, su, basta. Và a lavarti che la cena è pronta". Avrei detto più spesso "Tivoglio bene" e meno spesso "Mi dispiace"... ma soprattutto, potendo ricominciare tutto da capo, mi impadronirei di ogni minuto... lo vivrei... e non lo restituirei mai più.
(Erma Bombeck)

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