25 gennaio 2007

Quelle strisce pedonali

Sono appena uscito dalla stazione e come tutte le mattine mi dirigo frettolosamente verso l’ufficio. Sguardo basso, mani in tasca, cuffie nelle orecchie canticchiando Boys don't cry dei Cure. Già mentalmente sto calcolando l’orario d’uscita della sera, ce la farò a prendere il treno delle ‘52 o dovrò aspettare quello delle ’15 ….

Hiding the tears in my eyes
Because boys don't cry

Allora, appena arrivo devo parlare con il capo per quell’offerta sennò non ce la farò mai a farla in tempo ….

But I know that it's too late
And now there's nothing I can do

Speriamo che l’ufficio tecnico abbia risposto alla mia mail di ieri altrimenti mi tocca far finta di arrabbiarmi …..

I would tell you
That I loved you
If I thought that you would stay
But I know that it's no use

Si ma prima mi fo un caffè e un cicchino altrimenti non connetto ….

But I just keep on laughing
Hiding the tears in my eyes
Because boys don't cry
Boys don't cry

Alzo gli occhi dalle strisce pedonali mentre sto attraversando la strada e vedo Lei sul marciapiede di fronte. Si sta avvicinando. Tuta da ginnastica grigia e piumino rosa senza maniche. Anche lei cuffie nelle orecchie camminava verso di me mora, capelli lunghi bella come il sole nella sua freschezza di ragazza acque e sapone. Fisico longilineo perfetto, sportiva e femminile. Mentre si avvicina mi guarda e anche io la guardo. Dritta negli occhi. Occhi belli, grandi, scuri, intensi. La sua bocca accenna un sorriso. Bocca grande, bella, perfetta, da baciare. Anch’io le sorrido. E ci avviciniamo. E mi dico, ora la fermo si è bellissima ora la fermo e si la fermo e le dico che si che è bellissima e si la voglio si la fermo e le dico che la voglio conoscere si e poi che faccio a si le chiedo se vuole prendere un caffè insieme a me le offro la colazione si si qualsiasi cosa vuole le offro è bellissima ma da dov’è uscita è? la devo conoscere la devo fermare si si la fermo e le dico che si si …. si ma che ore sono che se mi fermo entrerò tardi in ufficio no ma è troppo bella la devo conoscere si che il treno stamattina ha fatto venti minuti di ritardo e se mi fermo a parlarle faccio tardi e non posso ma guarda che occhi ma non posso fermarmi devo marcare il cartellino non posso entrar tardi mi dispiace ma devo tirar dritto bella però se avessi avuto tempo di fermarla magari anche solo per dieci minuti giusto un caffè per conoscerci e poi ci si sarebbe potuti rivedere stasera ma ora non ho nemmeno un minuto da perdere mi devo sbrigare che corpo però ma non posso se non vado al lavoro oggi non riuscirò a finire quell’offerta in tempo e devo devo mandarla via in tempo sennò sai che casino succede in ufficio bella però. Adesso è al mio fianco e mentre mi supera mi guarda negli occhi e sorride e io non sorrido, distolgo lo sguardo verso il basso di nuovo sulle strisce pedonali, mani in tasca cuffie nelle orecchie ….

Boys don't cry
Boys don't cry

Me ne vado per la mia strada verso il mio posto di lavoro triste e deluso di questa vita più che mai. Con una grande oppressione nel cuore. Consapevole di quello che avrei voluto/dovuto fare ma non ho fatto. E lei se ne va per la sua strada dopo quello sguardo, dopo quel sorriso che è durato un attimo, il tempo di attraversare una strada ma che so già, non dimenticherò mai. Mi tormenterà il rimorso di non aver fatto nulla, di aver tirato dritto senza fermarla, senza aver avuto il coraggio di rompere questo schema che si ripete tutti i giorni sempre uguale a se stesso. E chissà se anche lei sta pensando la stessa cosa. Mi piacerebbe pensare che anche lei in questo momento si sta chiedendo perché mai non mi ha fermato. Mi piacerebbe pensare che anche lei si sta chiedendo se mai ci rincontreremo. Mi piacerebbe pensare che anche lei si sta tormentando come sto facendo io, mi farebbe stare un po’ meglio. Mi immagino lei che mi passa accanto su quelle strisce pedonali mi guarda e mi sorride per farmi capire di fermarmi, di fermarla, perché mi trova interessante, perché per un qualche motivo qualsiasi a me ignoto l’ho colpita e mi vuole conoscere. Ma io non mi fermo, non la fermo, abbasso lo sguardo a vado via. Mi piacerebbe pensare che lei si è fermata li in mezzo a quella strada su quelle strisce pedonali. Che si è girata guardandomi andar via, sguardo basso, mani in tasca e cuffie nelle orecchie canticchiando qualcosa d’incomprensibile. Mi piacerebbe pensare che lei è rimasta li immobile su quelle strisce pedonali per dei lunghi secondi pensando a cosa fare, al perché io non gli abbia detto nulla, fino a che un’auto non l’ha ridestata dai suoi pensieri con un colpo di claxon. Questo rimorso, questa tristezza, sarebbero un po’ più lievi se riuscissi ad illudermi che bi lei in questo momento sta pensando a come fare per incontrarmi di nuovo, che sta pensando di ritornare lì domani mattina in bi quella strada alla stessa ora nella speranza di rincontrarmi lì mentre bibi attraverso quelle strisce pedonali ma so già che questo non succederà, che questa è una bibi mia assurda speranza che questo è soltanto un mio sogno che questo è soltanto bibibi un sogno questo è un sogno bibibi è soltanto un sogno bibibibi è un sogno cazzo!

bibibibi

Stavo sognando

bibibibibi

Porcaputtana ma….

bibibibibi

La sveglia porcatroia

bibibib….

Ma! …..

…..

Stavo sognando. Non era vero nulla! Lei bellissima. Io. Le strisce pedonali. Eppure sembrava tutto così vero. Reale. Toccabile. Se avessi voluto avrei potuto toccarla. Se avessi voluto avrei potuto fermarla. Se avessi voluto avrei potuto parlarle…. Solo un sogno. E’ stato solo un sogno.
Se la incontrassi veramente le parlerei di sicuro. Le direi quanto è bella. Le direi quanto vorrei conoscerla. Le direi che non la lascerò andar via così!
Se la incontrassi veramente… se….

Stamattina sono uscito dalla stazione cuffie negli orecchi ascoltando i Cure, mani in tasca, guardandomi intorno, camminando lentamente. Il treno ha fatto quindici minuti di ritardo ma quando sono arrivato a quelle strisce pedonali mi sono fermato. Mi sono guardato intorno. Tolto le mani di tasca mi sono fatto una sigaretta di Old Holborn. L’ho accesa guardandomi intorno. Uno. Due. Tre tiri. Poi ho attraversato quelle strisce pedonali. Sull’altro marciapiede mi sono voltato indietro. Un altro tiro di tabacco. Dolce. Niente. Ho continuato a camminare verso il mio ufficio. Dalle cuffie è partito

I would say I'm sorry
If I thought that it would change your mind
But I know that this time
I have said too much
Been too unkind

I try to laugh about it
Cover it all up with lies
I try and laugh about it
Hiding the tears in my eyes
Because boys don't cry
Boys don't cry ....

Ho marcato il cartellino all’ultimo minuto, appena in tempo.
Lei non è apparsa. E’ stato solo un sogno….. chissà… forse domani….. se la incontro non la lascerò andare via così!

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